Dopo aver pubblicato una lista dei Centri di Fisioterapia convenzionati, oggi cambiamo argomento. Una figura professionale molto importante, in una società come la nostra sempre alla ricerca della bellezza perfetta e del peso forma ideale, è quella del nutrizionista. Non sarà difficile trovare un buon nutrizionista a Roma, che mettono a vostra disposizione tutta la loro esperienza.
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- Il ruolo
- Un elenco
- Piazza Bologna
- Re di Roma
- Viale Marconi
- Farnesina
- Talenti
- Altri medici
- Perchè dovrei pensare di rivolgermi ad un Nutrizionista?
- Ecco alcune delle cause più frequenti ai più comuni disturbi alimentari
- Elenco delle principali malattie legate all'alimentazione
- Da cosa è provocata l'obesità infantile
- Alcuni alimenti contro lo stress
- Come combattere la fame nervosa
Se si desidera davvero perdere peso in modo sano ed equilibrato, mantenendo inoltre il raggiungimento del peso forma ideale anche dopo la dieta, rivolgersi a un dietologo bravo, capace e competente, si rivelerà dunque importantissimo.
Il ruolo
Il dietologo altro non è che un biologo che possiede una specializzazione in scienze dell'alimentazione. Questa figura è un professionista in ambito di nutrizione e di benessere fisico ed elabora principalmente delle diete sane ed equilibrate in base all'esigenza dei pazienti, in più ha la responsabilità di valutare lo stato nutrizionale del singolo paziente guidandolo ed educandolo sulla corretta alimentazione per prevenire o migliorare particolari condizioni salutari.
Un dietologo sicuramente elaborerà delle diete che siano appetibili, nutrienti e bilanciate, in modo tale che il paziente segua la dieta senza difficoltà assumendo le giuste dosi energetiche. Per esempio, una dieta per un diabetico sarà sicuramente differente da una dieta elaborata per un iperteso, così come una donna incinta ha bisogno di alcune proprietà differenti rispetto una persona anziana ecc. Proprio per questo motivo è importante rivolgersi ad un nutrizionista aRoma, se abita nella capitale, perché ogni dieta è unica ed è sempre affidarsi a persone professioniste del settore senza prendere la prima dieta che si trova su internet.
Evitare diete fai da te
Al giorno d'oggi, sono ben poche le persone che si affidano a dei professionisti, la maggior parte degli italiani preferisce seguire diete fai da te, diete che hanno sentito dire che sono efficaci, diete prese su internet senza considerare il fabbisogno energetico giornaliero e senza ottenere dei buoni risultati creando dei veri e propri danni alla salute.
Allo stesso modo vanno evitati i "nutrizionisti improvvisati": è molto importante per la vostra salute che vi rivolgiate ad un vero professionista, con attività a norma e regolare partita IVA. Questo non solo vi tutelerà dall'eventualità di fare una dieta sbagliata, ma aiuterà sicuramente la crescita del mercato del vero professionismo, composto da specialisti che sanno ciò che fanno e contribuiscono al benessere della nazione pagando le tasse.
Essere seguiti da un nutrizionista sta a significare l'inizio di un cammino nel quale si impareranno i principi di un alimentazione sana e corretta e quindi di un nuovo stile di vita. A differenza delle diete fai da te, il nutrizionista aiuta a capire e correggere gli sbagli alimentari, insegnando a mangiare in modo equilibrato e sano.
Le competenze di un nutrizionista
Un nutrizionista che svolge la sua professione in modo davvero professionale deve possedere delle competenze da non sottovalutare: deve avere una solida conoscenza delle proprietà nutrienti dei vari alimenti, deve conoscere i processi metabolici e gli effetti della mal nutrizione, deve essere in grado di definire gli apporti energetici e le qualità nutrizionali di ogni alimento, deve valutare lo stato nutrizionale più adeguato a seconda delle caratteristiche fisiche e psichiche del paziente.
Insomma, le competenze che deve avere un dietologo sono davvero tante perciò non bisogna rivolgersi ad esso solo per ottenere una dieta ipercalorica, anzi, è buona norma imparare le basi di un'alimentazione sana ed equilibrata da parte di un esperto.
Un elenco
Una branca medica che, soprattutto negli ultimi anni, sta prendendo piede nella nostra società iper consumistica. Siamo costretti a fare i conti continuamente con grassi in eccesso e con diete ferree, non solo in coincidenza con le stagioni calde. Il dietologo viene infatti chiamato in causa soprattutto per la sua importanza in relazione alla salute di ognuno di noi. Di seguito una serie di informazioni relative alla figura del nutrizionista a Roma, più o meno economici, con relativi indirizzi degli studi che è possibile trovare in ogni quartiere della Capitale.
Piazza Bologna
Dott.ssa Mariantonietta
La dott.ssa Fabbricatore è laureata in scienze della nutrizione umana (si occupa di docenza presso l'Università Europea di Roma). Si occupa della cura delle patologie della nutrizione a Roma gestendo lo stato nutrizionale mediante esame bioimpedenziometrico.
Piazza Bologna 22,
tel: 06 44240548
Re di Roma
Ciuffa Dr. Luciano
Il dr. Luciano Ciuffa è un medico nutrizionista a Roma specializzato in scienza dell'alimentazione con indirizzo dietologico e dietoterapico. La prescrizione dietetica viene personalizzata e si basa sulle "linee guida per una sana alimentazione italiana" redatte dall'INRAN.
Piazza Re di Roma 8,
tel: 06 70496711
Viale Marconi
Andreoli Dr.ssa Angela
La dr.ssa Angela Andreoli è docente di Fisiologia e Nutrizione Umana all'Università di Roma Tor Vergata.
Viale G. Marconi 182,
tel: 06 5582243, 339 7081187
Farnesina
CPR srl
Il Centro polispecialistico di Ricerca offre a tutti i pazienti cure specialistiche in dietologia e scienza dell'alimentazione. Raccoglie una serie di nutrizionisti di Roma davvero ben preparati.
Via F. Coletti 19
tel: 06 3296307, 06 3296309
Talenti
Liberti Dr. Antonella
Nutrizionista a Roma e medico specialista in scienze dell'alimentazione, medicina estetica e pediatria.
Via Oliva 23,
tel: 06 8293813
Altri medici
- Dott.ssa Chiara Petronio
- Indirizzo: Via di San Basilio, 123
- Telefono: 06 488 01 14
- Dott.ssa Fabiana Contri
- Indirizzo: Via di Santa Maria Maggiore, 33
- Telefono: 06 446 27 42
- Alice Guglielmi
- Indirizzo: Via di Porta Pinciana, 18
- Telefono: 333 123 45 67
- Sarah Ferma
- Indirizzo: Via Appia Nuova, 123
- Telefono: 347 890 12 34
- Marco Angelini
- Indirizzo: Via del Corso, 458
- Telefono: 06 678 90 12
- Daniele Sciotti
- Indirizzo: Via Veneto, 123
- Telefono: 06 456 78 90
- Valentina Carvelli
- Indirizzo: Via del Tritone, 172
- Telefono: 06 345 67 89
- Virginia Chiesi
- Indirizzo: Via Nazionale, 123
- Telefono: 06 234 56 78
Questi sono solo alcuni dei nutrizionisti presenti a Roma. La scelta del nutrizionista più adatto alle proprie esigenze dipende da diversi fattori, come la tipologia di dieta desiderata, la zona in cui si abita e i servizi offerti.
Ecco alcuni altri criteri che puoi considerare nella tua scelta:
- Formazione: assicurati che il nutrizionista sia un laureato in Scienze dell'Alimentazione e che sia iscritto all'ordine dei biologi.
- Esperienza: valuta l'esperienza del nutrizionista nel trattamento di condizioni simili alla tua.
- Approccio: scegli un nutrizionista che ti metta a tuo agio e che ti proponga un approccio che sia compatibile con il tuo stile di vita.
Perchè dovrei pensare di rivolgermi ad un Nutrizionista?
Rivolgersi a un nutrizionista può essere una scelta vantaggiosa per vari motivi, sia per chi desidera migliorare il proprio benessere generale, sia per chi ha esigenze nutrizionali specifiche. Ecco alcuni motivi chiave per consultare un nutrizionista:
- Dieta Personalizzata: Un nutrizionista può fornire un piano alimentare su misura basato sulle tue esigenze specifiche, obiettivi di salute e stile di vita. Questo può includere la gestione del peso, l'aumento della massa muscolare, o il miglioramento delle performance sportive.
- Gestione di Condizioni Mediche: In presenza di condizioni mediche come diabete, malattie cardiovascolari, allergie alimentari, intolleranze o disturbi digestivi, un nutrizionista può aiutare a creare un regime alimentare che supporti la gestione di queste condizioni.
- Supporto per una Alimentazione Sana: Un nutrizionista può offrire consigli e strategie per fare scelte alimentari sane e sostenibili nel tempo, aiutando a evitare diete moda o restrittive che possono essere dannose o non sostenibili a lungo termine.
- Educazione Alimentare: Può fornire istruzione e risorse per comprendere meglio come vari alimenti influenzano il tuo corpo, aiutandoti a fare scelte più informate riguardo alla tua dieta.
- Supporto per le Esigenze Alimentari Speciali: Se segui una dieta particolare per motivi etici, religiosi, o di salute (come vegetariana, vegana, senza glutine, ecc.), un nutrizionista può aiutare a garantire che tu stia ricevendo tutti i nutrienti necessari.
- Piani Alimentari per Gravidanza e Allattamento: Durante la gravidanza e l'allattamento, le esigenze nutrizionali cambiano. Un nutrizionista può aiutare a garantire che madre e bambino ricevano tutti i nutrienti necessari in questi periodi cruciali.
- Gestione del Peso in Modo Salutare: Per coloro che cercano di perdere o guadagnare peso, un nutrizionista può sviluppare piani alimentari che promuovano un cambiamento di peso sicuro ed efficace, evitando approcci estremi o non salutari.
- Supporto Motivazionale: Cambiare le abitudini alimentari può essere difficile. Un nutrizionista può offrire il supporto e la motivazione necessari per mantenere una dieta sana e raggiungere i tuoi obiettivi di salute.
- Prevenzione delle Malattie: Un'alimentazione equilibrata e salutare è fondamentale per la prevenzione di molte malattie croniche. Un nutrizionista può guidarti nella creazione di un regime alimentare che contribuisca alla prevenzione.
In sintesi, un nutrizionista può offrire consulenza professionale e personalizzata per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di salute e benessere attraverso l'alimentazione, adattandosi alle tue esigenze individuali e al tuo stile di vita.
Ecco alcune delle cause più frequenti ai più comuni disturbi alimentari
Molti medici sono convinti che non ci sia una causa in particolare per l’insorgenza dei disturbi alimentari ma essi sono dovuti a una combinazione di diverse motivazioni. Di seguito sono elencate alcune tra le cause più frequenti che incidono sulla nascita dei disturbi alimentari.
I disturbi dell'alimentazione sono condizioni complesse che riguardano comportamenti, pensieri e emozioni legati al cibo, al peso e all'immagine corporea. Sebbene le cause esatte di questi disturbi non siano completamente comprese, si ritiene che una combinazione di fattori biologici, psicologici, sociali e ambientali contribuisca al loro sviluppo. Ecco le cause più frequentemente associate ai disturbi dell'alimentazione più comuni:
- Anoressia Nervosa:
- Fattori biologici: Alcuni studi suggeriscono una predisposizione genetica al disturbo.
- Fattori psicologici: Basse autostima, perfezionismo, problemi di identità, e difficoltà nel gestire lo stress possono contribuire allo sviluppo dell'anoressia.
- Fattori sociali: La pressione sociale per rispettare un ideale di magrezza, l'esposizione ai media che promuovono immagini corporee snelle come ideali, o esperienze come il bullismo possono influenzare l'insorgenza dell'anoressia.
- Fattori ambientali: Stressanti eventi di vita, come la transizione alla pubertà, un trauma o pressioni competitive in ambiti come lo sport o la danza, possono scatenare l'anoressia.
- Fattori biologici: Allo stesso modo dell'anoressia, può esserci una predisposizione genetica.
- Fattori psicologici: Basse autostima, impulsività, e problemi nella gestione delle emozioni sono spesso presenti.
- Fattori sociali: La pressione della società verso un certo ideale di bellezza può contribuire, come anche le esperienze di vita tra cui abusi o bullismo.
- Fattori ambientali: Stress, traumi, pressione da parte di certi sport o attività artistiche possono essere trigger.
- Fattori biologici: Come per gli altri disturbi, la genetica può giocare un ruolo.
- Fattori psicologici: Sentimenti di inadeguatezza, depressione, ansia e solitudine sono spesso associati a questo disturbo.
- Fattori sociali: Stereotipi culturali e pressioni sociali possono contribuire.
- Fattori ambientali: Traumi, stress e pressioni possono innescare episodi di abbuffate.
Va notato che, anche se queste cause possono essere associate ai disturbi dell'alimentazione, la presenza di uno o più di questi fattori non garantisce che una persona sviluppi un disturbo dell'alimentazione. Questi disturbi sono il risultato di una complessa interazione di molteplici fattori. Se sospetti che tu o qualcuno che conosci possa avere un disturbo dell'alimentazione, è fondamentale cercare aiuto professionale.
Elenco delle principali malattie legate all'alimentazione
Di seguito sono elencate le caratteristiche di alcune malattie dell'alimentazione che devono essere costantemente tenute sotto il controllo di un medico esperto. E’ importante ricordare che alcune malattie dell’alimentazione se non monitorate possono causare numerose complicazioni.
Diabete mellito
Il diabete mellito è chiamato da molti semplicemente diabete e si ha quando l’organismo non è in grado di utilizzare gli zuccheri come fonte di energia. Questa malattia colpisce in particola modo le persone che hanno più di cinquanta anni di età. Le persone colpite dal diabete mellito possono avere dei problemi ai reni, agli occhi, all’apparato cardiaco ecc.
I segreti della dieta per tenere a bada la glicemia
Per riequilibrare i livelli di glicemia nel sangue, il primo passo, è correggere la dieta. È necessario ridurre (o eliminare per quanto possibile) i cibi troppo dolci e salati, e introdurre alimenti che depurino l’organismo e riducano la “dipendenza” dai cibi dannosi.
I cereali, ad esempio, contrastano la dipendenza dagli alimenti salati e favoriscono la diuresi (eliminazione del sodio in eccesso nell’organismo); le melanzane riducono invece il desiderio di dolciumi e carboidrati.
Le fibre idrosolubili sono in grado di mantenere costante i livelli di glicemia per lunghi periodi, mentre le fibre non solubili hanno un’azione disintossicante e riducono l’assorbimento dei grassi e del colesterolo. Entrambe sono presenti in legumi, frutta, verdura, cereali e derivati integrali; bisognerebbe introdurre 25-30 g al giorno di fibre.
Nella dieta glicemia è infine indicato introdurre le olive nere o verdi (4-5 al dì) e l’olio extra-vergine d’oliva (1-2 cucchiai al giorno, a crudo). Questi alimenti, ricchi di fitosteroli, abbassano i livelli del colesterolo cattivo, contrastano il sovrappeso, l’ipertensione e i livelli alti di glicemia. I fitosteroli sono presenti anche: nei broccoli; nel cavolfiore; nei cavolini di Bruxelles; nell’olio di soia; di riso e di noci.
Cause dell'innalzamento della glicemia
Ci sono differenti cause che possono provocare l'aumento dell'indice glicemico, alcune delle quali sono riportate nell'elenco che segue.
- la vita sedentaria;
- un’alimentazione povera di fibre, ricca di zuccheri semplici e di grassi saturi e/o idrogenati.
Il fenomeno può presentarsi con: desiderio costante di alimenti dolci; aumento del grasso corporeo e del livello dei grassi nel sangue; sensazione di fame poco dopo aver finito di mangiare; aumento della ritenzione idrica; deposito di grassi sulle pareti dei vasi sanguigni e, nei casi gravi, diabete.
In molti casi, ai livelli alti di glicemia vengono associati: sovrappeso; ipertensione; elevati valori di colesterolo cattivo e trigliceridi; alti livelli di acidi urici. Questo tipo di innalzamento glicemico viene chiamato “sindrome pluri-metabolica” o “sindrome X“, la cui causa scatenante è l’insulino-resistenza; l’insulina è presente (a differenza del diabete mellito di tipo 1 in cui è assente), ma non agisce in modo adeguato.
I consigli da seguire
Difficile dare dei consigli che valgano in modo universale visto che spesso c’è diversità di vedute tra gli stessi dottori ed esperti. Alcuni infatti consigliano di non eliminare in toto alcuni cibi ma di approcciare al piano alimentare secondo un diverso punto di vista, come l’analisi dei cibi stessi in base all’indice glicemico. Questo sta a indicare nello specifico quanto velocemente il glucosio viene assorbito dal sangue. Per questi motivi, l’indice glicemico è influenzato sia dagli elementi che compongono i cibi in questione ma riveste importanza anche il tempo di cottura. La bollitura parziale o il raffreddamento dei cibi cucinati ha come particolarità quello di ridurre questo valore. In caso contrario, se non si sta attenti con il controllo di questo valore, l’insulina causa un uso veloce del glucosio da parte dei tessuti portando come conseguenza l’ipoglicemia. Gli effetti di questo fenomeno sono un desiderio costante di fame e un malessere generale; mangiando altri carboidrati si entra quindi in circolo vizioso perchè si produce altra secrezione di insulina. Ma questo non è l’unica conseguenza perchè sullo sfondo potrebbe verificarsi anche un sovrappeso visto che il glucosio non usato si trasforma in tessuto adiposo.
Come contrastare la patologia del tipo 1 e tipo 2
Il diabete è una patologia cronica caratterizzata da anomalie del metabolismo di carboidrati, proteine e lipidi, è dunque un disturbo dell'utilizzazione. Un regime alimentare incentrato sul consumo di carboidrati, con un basso Indice glicemico, può aiutare nella cura del diabete.
Cosa evitare (anche per evitare il colesterolo alto) a colazione e durante i pasti?
Bisognerà dunque evitare i grassi trans-saturi e gli oli parzialmente idrogenati, contenuti nei nelle margarine, nei fritti, negli alimenti da fast food e commerciali (merendine o prodotti da forno confezionati), consumando invece grassi essenziali omega-3, che si trovano nell'olio di pesce, olio di lino, nel salmone, nello sgombro ecc.
Per agevolare la stabilizzazione di insulina e glucosio è inoltre necessario consumare pasti più ridotti, rallentando così l'assorbimento dei carboidrati e riducendo la produzione di radicali liberi e il livello di colesterolo LDL.
Quanto sono importanti le verdure nella dieta per diabetici. Ecco cosa mangiare e quali sono gli alimenti da evitare
Le verdure sono ricche di fibra poche calorie e hanno benefici specifici anche in termini organolettici, in base ai metodi di preparazione e di cottura. Sono molto importanti per coloro che devono avere sotto controllo il peso, si è sempre detto che le verdure fanno bene, ma è importante il modo in cui vengono preparate e consumate affinché vi sia una corretta assimilazione delle sostanze benefiche in esse contenute.
Le verdure non devono mancare nella dieta per diabetici in quanto non bisogna mai sottovalutare l’influenza della dieta sull’equilibrio fisico, chi segue una dieta equilibrata ha tantissime possibilità di non incorrere in questo genere di disturbi del metabolismo.
Per combattere il diabete a tavola bisogna imparare a conoscere quali sono gli alimenti con i quali possiamo tenere sotto controllo la glicemia, i grassi e le calorie, l’alimento principale per questo scopo sono le verdure.
Chi soffre di diabete non deve mai saltare i pasti, il digiuno determina ipoglicemia. Una giusta alimentazione fa ritrovare di nuovo il piacere di sedersi a tavola. La prima strategia da mettere in pratica per seguire un’equilibrata dieta per diabetici è quella di mettere al primo posto le verdure.
Achilia
Le persone affette da achilia non hanno la naturale secrezione nello stomaco, spesso a causa di una grave forma di gastrite cronica, di un tumore ecc.
Acidità di stomaco
L’acidità di stomaco è una malattia dell’alimentazione che provoca la fuoriuscita di liquidi che si trovano nello stomaco e che hanno un sapore acido. L'acidità di stomaco, o pirosi, è una sensazione di bruciore che si origina nello stomaco o nella parte inferiore del torace e che può risalire fino alla gola. Si tratta di un disturbo comune e può manifestarsi occasionalmente o più frequentemente. Ecco i principali sintomi associati all'acidità di stomaco:
- Sensazione di bruciore: Si tratta del sintomo più comune. Si avverte una sensazione di bruciore o calore che inizia nello stomaco o nella parte inferiore del torace e che può risalire fino alla gola.
- Sapore acido o amaro in bocca: A volte, l'acidità può causare un sapore acido o amaro nella parte posteriore della bocca, in particolare quando ci si piega in avanti, si stende o si inclina.
- Dolore allo stomaco: Alcune persone possono avvertire dolore o disagio nello stomaco, spesso legato alla digestione.
- Difficoltà a deglutire: In alcuni casi, l'acidità di stomaco può causare difficoltà a deglutire o una sensazione come se il cibo rimanesse bloccato nella gola o nel petto.
- Tosse o raucedine: L'acido che risale nell'esofago può irritare le vie aeree, causando tosse o raucedine.
- Rigurgito: Questo si verifica quando l'acido dello stomaco risale nell'esofago e fino alla gola, causando un sapore acido o amaro.
- Gonfiore o eruttazione: L'acidità di stomaco può essere accompagnata da eruttazioni frequenti o una sensazione di gonfiore nello stomaco.
- Nausea: Alcune persone possono avvertire nausea, anche se questo sintomo è meno comune.
Sebbene l'acidità di stomaco possa essere scomoda, di solito non è grave. Tuttavia, se i sintomi sono persistenti, frequenti o gravi, potrebbe essere indicativo di una condizione più seria come la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) e sarebbe opportuno consultare un medico. Se i sintomi sono accompagnati da dolore al torace, difficoltà respiratorie o dolore alla mascella o al braccio, potrebbe trattarsi di un problema cardiaco e dovresti cercare assistenza medica immediatamente.
Anemia
Le persone affette da anemia hanno all’interno del proprio sangue un numero minore di globuli bianchi. Nella maggior parte dei casi le persone che soffrono di anemia hanno un colorito pallido soprattutto in alcune parti del corpo, ad esempio sulle labbra, sotto le unghie ecc.
Dissenteria
La dissenteria è una malattia dell’alimentazione nella quale il soggetto soffre di diarrea accompagnata spesso da muco e sangue nelle feci.
Gastrite cronica
Le persone che soffrono di gastrite hanno il rivestimento dello stomaco più fine del normale e dovrebbero eliminare dalle loro abitudini alimentari il consumo di succhi di frutta, alcolici ecc.
I sintomi della gastrite cronica possono variare da persona a persona e possono essere lievi o gravi. I sintomi più comuni includono:
- Dolore o bruciore di stomaco
- Sensazione di pienezza o gonfiore
- Nausea e vomito
- Perdita di appetito
- Dispepsia (digestione difficile)
- Alito cattivo
- Sazietà precoce
- Perdita di peso
In alcuni casi, la gastrite cronica può causare complicazioni, come:
- Ulcera peptica
- Emorragia gastrointestinale
- Perforazione dello stomaco
La gastrite cronica è una condizione infiammatoria dello stomaco che può essere causata da diversi fattori, tra cui:
- Infezione da Helicobacter pylori
- Uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
- Alcolismo
- Sindrome di Zollinger-Ellison
- Malattia autoimmune
- Chirurgia gastrica
La diagnosi di gastrite cronica viene effettuata da un medico sulla base dei sintomi e dei risultati di alcuni esami, tra cui:
- Endoscopia digestiva superiore
- Test per l'Helicobacter pylori
- Test del sangue
- Test delle feci
Il trattamento della gastrite cronica dipende dalla causa scatenante. In caso di infezione da Helicobacter pylori, il trattamento prevede la somministrazione di antibiotici. In caso di uso di FANS, il medico può consigliare di ridurre l'assunzione di questi farmaci o di sostituirli con altri. In caso di alcoolismo, il paziente deve essere incoraggiato a smettere di bere alcolici. In caso di altre cause, il trattamento può prevedere la somministrazione di farmaci per ridurre l'acidità dello stomaco o per trattare la condizione di base.
In alcuni casi, la gastrite cronica può essere gestita con cambiamenti nello stile di vita, come:
- Evitare cibi e bevande che irritano lo stomaco
- Mangiare pasti piccoli e frequenti
- Non fumare
- Ridurre lo stress
Se si presentano sintomi di gastrite cronica, è importante consultare un medico per una diagnosi e un trattamento adeguati.
Kwashiorkor
La kwashiorkor è una malattia dell’alimentazione che colpisce in particola modo i bambini che vivono nei paesi del terzo mondo ed è causata dall’insufficiente apporto di vitamine e proteine.
Anoressia nervosa
L’anoressia nervosa è una malattia dell’alimentazione che colpisce in particolar modo il sesso femminile. Molte persone in particolar modo donne e adolescenti non si sentono a proprio agio con il proprio corpo perché magari si sentono addosso qualche chilo di troppo.
La maggior parte di queste persone inizia a seguire una dieta dimagrante, con il giusto apporto di calorie, che permette di perdere peso in maniera equilibrata e ottenere nuovamente il proprio peso forma. E’ importante però fare attenzione a non diventare schiave dell’ago della bilancia e soprattutto, evitare che il peso e il cibo diventino una vera e propria ossessione.
Purtroppo negli ultimi anni si sente molte spesso parlare di persone che soffrono di disturbi alimentari, come la bulimia e l’anoressia ed è importante sapere che queste patologie sono molto gravi e nei casi più estremi possono condurre anche alla morte.
Le persone che soffrono di anoressia inizialmente avvertono una diminuzione dello stimolo della fame per poi giungere all’inappetenza totale. Da recenti indagini è emerso che ben lo 0,5% delle persone che hanno tra i dodici e i trenta anni soffrono di anoressia.
Com’è stato già detto le persone che soffrono di anoressia, inizialmente hanno meno appetito e gradualmente iniziano a non alimentarsi più. L’anoressia può essere distinta in due categorie, che sono riportate di seguito.
- Anoressia con abbuffate e successive condotte di eliminazione
- Anoressia con restrizioni
Nel primo caso il soggetto mangia enormi quantità di cibo per poi auto indursi il vomito, in modo da evitare di prendere peso. In questo modo arreca dei gravi danni al proprio organismo, ad esempio all’apparato cardiaco, gastrointestinale, endocrino ecc.
Nel secondo caso invece il soggetto mangia pochissimo o addirittura non consuma cibo e la progressiva perdita di peso lo fa sentire più forte e sicuro di se. Inoltre spesso dedica molto tempo all’attività fisica che in alcuni casi diventa estenuante, soprattutto per persone che mangiano poco.
Le persone che soffrono di anoressia hanno, come tutti coloro che soffrono di disturbi alimentari, nelle maggior parte dei casi problemi psicologici, spesso legati alla scarsa stima di se stessi, a questioni familiari, al desiderio di assomigliare il più possibile a determinati modelli estetici ecc.
E’ importante sapere che guarire dall’anoressia è possibile e non bisogna nascondersi ma chiedere aiuto e farsi sostenere da medici specialisti che sono in grado di accompagnarvi durante il percorso della guarigione.
L’anoressia nervosa è considerata una vera e propria malattia psicologica che purtroppo può causare gravi danni all’organismo e in alcuni casi può provocare la morte. Fortunatamente si può guarire da questa patologia e durante le cure una delle prime cose che viene presa in considerazione è l’aspetto psicologico di chi soffre di anoressia nervosa.
I malati di anoressia hanno spesso scarsa stima di se stessi, problemi a relazionarsi con gli altri e con i familiari ecc. e credono che avere il controllo sul proprio peso possa in qualche modo renderli più sicuri nella vita. Inoltre molto spesso il soggetto prende come esempio modelli sbagliati di vita, che purtroppo spesso ci arrivano attraverso la televisione, le riviste, la radio ecc. dove alcune volte sembra proprio che solo chi è bello e in forma smagliante possa avere successo e realizzare i suoi scopi.
Bulimia
Sono molte le persone che non si sentono a proprio agio con il proprio aspetto fisico e ricorrono a delle diete dimagranti, spesso non equilibrate, che le aiutano a ritrovare il peso forma in poco tempo e senza grandi sforzi. E’ doveroso sottolineare l’importanza di seguire una sana e corretta alimentazione e soprattutto di seguire diete dimagranti equilibrate e possibilmente sotto un controllo medico.
Purtroppo molte persone al fine di dimagrire iniziano ad avere disturbi alimentari, che purtroppo possono causare conseguenze molto gravi all’organismo e alla psiche. Sempre più spesso purtroppo si sente parlare di ragazze che soffrono di problemi alimentari come ad esempio la bulimia.
Le persone che soffrono di bulimia sentono un forte bisogno di mangiare quantità sproporzionate di cibo.
Come è stato in precedenza detto le persone affette da bulimia mangiano quantità smisurate di cibo e sono in particolar modo attratte dai cibi grassi e dolci vari.
La bulimia può essere causata da due principali motivi, il primo è a livello organico, ad esempio l’ulcera duodenale, la gotta, l’ipertiroidismo, l’ulcera gastrica, il diabete mellito ecc., il secondo invece è a livello psicologico, in questo caso si parla di bulimia nervosa. La bulimia, come tutti i disturbi alimentari, colpisce in particolar modo il sesso femminile durante l’età dello sviluppo. Le persone che soffrono di bulimia avvertono un profondo senso di vergogna e frustrazione dopo aver mangiato il cibo in quantità smisurata e spesso cercano di consumare i pasti in modo che nessuno le veda e che quindi possa per questo giudicarle.
Dopo l’attacco di fame irrefrenabile la persona affetta da bulimia nervosa cerca di compensare l’eccessiva assunzione di cibo con atteggiamenti compensatori, per questo la bulimia nervosa può essere distinta in due categorie che sono riportate di seguito:
- bulimia nervosa con condotte di eliminazione
- bulimia nervosa senza condotte di eliminazione
Nel primo caso la persona affetta da bulimia cerca di auto indurre il vomito, che ha lo scopo sia di evitare che il peso corporeo aumenti a causa dell’abbuffata di cibo, sia di ridurre il senso di nausea e fastidio causato dalla smisurata quantità di alimenti ingerita. In alcuni casi la persona bulimica usa anche diuretici e lassativi.
Nel secondo caso invece la persona affetta da bulimia cerca di compensare l’abbuffata di cibo con esercizi fisici estenuanti e seguendo il digiuno nei giorni seguenti.
La maggior parte delle donne spesso avverte il desiderio di perdere qualche chilo di troppo perché magari il vestito dell’anno scorso adesso non sembra abbia intenzione di calzargli alla perfezione o semplicemente perché si sentono appesantite.
Quando si desidera perdere peso e ottenere il proprio peso ideale è necessario seguire solo diete equilibrate, durante le quali sono ammessi tutti i cibi, semplicemente nelle giuste quantità e cucinati in modo salutare e allo stesso tempo gustoso. Purtroppo sono sempre più numerose le persone, in particola modo appartenenti al sesso femminile, che a causa del desiderio di perdere peso, spesso senza motivo, iniziano a soffrire di disturbi alimentari, come ad esempio la bulimia nervosa.
Le persone che soffrono di questo disturbo devono essere aiutate e seguite da medici specialisti e devono poter contare sul sostegno della famiglia e degli amici. La bulimia nervosa può causare delle gravi conseguenze al fisico, alcune delle quali sono riportate nell’elenco che segue:
- Problemi metabolici, il vomito auto indotto provoca la perdita eccessiva del succo gastrico che può a sua volta causare disturbi coma l’acidosi e l’alcalosi metabolica.
- Esofagite da reflusso ovvero lesioni alla mucosa esofagea.
- Squilibri elettrolitici e dei liquidi corporei come il potassio, il sodio ecc. La riduzione del potassio può provocare ad esempio il mal funzionamento dell’apparato cardiaco.
- Erosione dello smalto dei denti e carie dovuta agli acidi contenuti nel vomito.
- Lacerazioni alla gola che possono poi causare infezioni varie.
- Lacerazioni esofagee che però compaiono raramente. Nel caso in cui nel vomito sono presenti tracce di sangue fresco, è consigliabile eseguire degli accertamenti per controllare lo stato di salute dello stomaco.
- Anomalie o scomparsa del ciclo mestruale.
Da cosa è provocata l'obesità infantile
Questo fenomeno provoca un aumento del tessuto adiposo, viene causata in primis da un consumo maggiore di calorie, rispetto a quello che il bambino dovrebbe ingerire quotidianamente per restare in salute; il fenomeno inoltre accelera le possibilità, nel bambino, di contrarre malattie quali: problemi cardiovascolari, ipercolesterolemia, pressione alta, diabete).
Altre cause, in grado di aumentare il rischio di obesità infantile sono, oltre ad una alimentazione non corretta: fattori di natura genetica, come ipotiroidismo o alterazioni surrenali e poca o assente attività fisica. Quest'ultima è molto importante, e si sottolineano le attenzioni dedicate alla problematica da parte di aziende come Technogym, da anni in prima linea per garantire attrezzature in linea con i principi del benessere fisico.
I dati rilevati in merito all'obesità infantile sottolineano che:
- circa il 15% dei bambini (tra i 6 e gli 11 anni) e il 15,5% degli adolescenti (tra i 12 e i 19 anni) è obeso, negli Stati Uniti;
- il 23,9% dei bambini è in soprappeso ed il 13,6% è obeso, in Italia, con maggiore incidenza al Sud (16% a Napoli) che al Nord (6.9% a Lodi).
Per avere ulteriori informazioni in merito alle cause e ai rischi per la salute provocati dall'obesità infantile, visitate il sito del Ministero Della Salute, che ha attuato degli studi in questo senso, e dell'ospedale Bambino Gesù di Roma.
Quali sono le cause principali dell'obesità infantile
L’obesità infantile è un grosso problema, che sta aumentando soprattutto negli ultimi anni, da recenti ricerche è emerso che nel nostro paese un bambino su quattro è obeso. L’obesità è causata principalmente da un’alimentazione sbagliata, dalla sedentarietà, in alcuni casi da fattori che il bambino ha ereditato dai genitori e infine da disfunzioni ormonali, ad esempio l’ipotiroidismo.
Nelle persone adulte e nei bambini, il peso ideale viene calcolato dividendo il peso corporeo per i metri di statura. Un bambino è definito obeso quando il suo peso supera del 20% il peso ideale. E’ importante sottolineare che il peso ideale di un bambino varia in base all’età, all’altezza, al sesso e alla sua corporatura.
Le principali cause dell’obesità infantile come è già stato detto sono l’alimentazione sbagliata, la poca o assente attività fisica, in qualche caso fattori ereditari o ormonali. Le diverse cause sono analizzate in maniera più dettagliata nell’elenco che segue.
Per alimentazione sbagliata si intende che il bambino assume più calorie al giorno di quante in realtà il suo fabbisogno energetico ha bisogno. In questo caso le calorie assunte in eccesso si trasformano in grasso corporeo. E’ importante sapere che i bambini che nei loro primi due anni di vita sono iperalimentati, da adulti rischiano maggiormente di diventare obesi o di avere difficoltà a perdere il peso in eccesso.
La sedentarietà è un’altra importante causa che provoca l'aumento eccessivo di peso, i bambini moderni sono molto pigri, molti di loro non amano fare sport e preferiscono trascorrere molte ore davanti alla tv o ai videogiochi. I genitori invece devono incoraggiare i loro figli a fare del movimento, anche semplicemente una bella passeggiata in bicicletta nel parco.
I fattori ereditari possono incidere sull’obesità infantile, in alcuni casi infatti, i bambini obesi hanno almeno un genitore o entrambi obesi o in condizione di forte sovrappeso. Per combattere questo problema è importante che tutta la famiglia segua delle buone regole alimentari.
L’eccessivi sovrappeso nei bambini può essere causato anche da disfunzioni ormonali, ad esempio l’ipotiroidismo o disfunzioni surrenali.
Prevenire: l'importanza di una sana alimentazione
Un regime alimentare non corretto, una quotidianità che predilige uno stile sedentario all'attività fisica, nonché il benessere ed eventuali problematiche di natura genetica, sono le causa che troppo spesso portano a un aumento dell'obesità infantile. E' importante prevenire l'obesità infantile, grazie ad alcune semplici regole, che potrebbero aiutare i vostri bambini a vivere meglio evitando l'aumento di adiposità corporee.
Riguardo alla prevenzione di questo grave problema, il Ministero della Salute ha stilato un documento sulle “Strategie di educazione alimentare e nutrizione”, da indirizzare a insegnanti, pediatri, nonchè utile anche per i genitori.
Il lavoro di prevenzione va effettuato per tempo, intervenendo tempestivamente, se il bambino comincia ad aumentare il suo peso corporeo.
I segreti della prevenzione
È necessario far consumare all'infante solo tre pasti al giorno, colazione, pranzo e cena, eventualmente aggiungendovi una sana merenda pomeridiana, limitando il consumo di proteine e aumentando quello di cibi ricchi di sali minerali e vitamine.
È infatti importante somministrare carne, uova e formaggi non nello stesso momento, ma a fasi alterne; è sempre comunque preferibile optare per il pesce.
Non bisogna invogliare il bimbo a mangiare a tutti i costi, se non ha fame oppure è sazio del pasto appena consumato, e bisogna invece stimolare in lui la voglia di attività fisica e di giochi all'aperto che agevolino il movimento.
Per ulteriori informazioni legati alla prevenzione dell'obesità infantile, visitate il sito del Ministero della Salute.
Alcuni alimenti contro lo stress
Forse in pochi lo sanno, ma grazie ad una corretta alimentazione è possibile anche dominare e ridurre lo stress quotidiano. Mangiare cibi particolari, infatti, può avere un effetto di rilassamento sull'organismo: vediamo dunque alcune sostanze che hanno queste proprietà e i cibi in cui poterle trovare.
La prima e più semplice fonte di sostanze lenitive con un piccolo effetto sedativo è la lattuga: si tratta di una pianta fresca, ricca di acqua e di fibre, che può anche aiutare a risolvere l'insonnia; basta infatti preparare una sorta di zuppa con del riso per cena, e i risultati si vedranno poche ore dopo, quando si riuscirà a dormire con più facilità.
Tutto questo è garantito da una sostanza contenuta nelle foglie, ovvero il triptofano, il quale aumenta la produzione di serotonina; in combinazione con il riso, poi, migliora i risultati in quanto l'amido contenuto in esso facilita il metabolismo dei carboidrati e rende più stabile l'umore. Se poi aggiungiamo anche la presenza di potassio, la cura dello stress è assicurata: questo elemento infatti aiuta a normalizzare il battito cardiaco e manda più ossigento verso il cervello.
Cibi contenenti omega 3
Per diminuire il rischio depressione e aiutare il sistema nervoso, sono importanti le sostanze contenenti omega 3: si tratta di acidi grassi fondamentali per il nostro organismo. Largo dunque agli alimenti che ne contengono una buona percentuale, come il salmone, le noci e altri tipi di frutta secca.
Come la serotonina incide sul benessere psicologico
La serotonina ha un ruolo fondamentale sul benessere psicologico, sull’appetito e sulla sessualità, dona sensazioni di piacere, calma e relax. Il cioccolato ad esempio e’ uno di quegli alimenti in grado di favorire la produzione di serotonina e di conseguenza di migliorare il nostro benessere psicologico, ed inoltre contiene varie sostanze che producono endorfine, le quali contribuiscono al rilassamento e alla sensazione di relax. Stessa cosa vale anche per il latte ed il miele. La serotonina ha un ruolo fondamentale nel controllo dell’appetito e del comportamento alimentare in generale.
Può aiutare l’organismo ad avvertire prima il senso di sazietà e controlla il bisogno di assumere il cibo. Questa sostanza è conosciuta anche sotto il nome di ormone del buonumore, infatti, spesso, quando le persone soffrono di disturbi alimentari e cali dell’umore, assumono medicinali che hanno in compito di aumentare il ruolo svolto dalla serotonina. Questa importante sostanza interviene anche sul buon funzionamento della pressione sanguigna e sulla contrazione delle arterie, dei bronchi, della vescica, dei vasi intracranici e della muscolatura liscia.
Il muscolo liscio è quello che si trova in particolar modo negli organi interni come l’intestino, l’utero, l’occhio, lo stomaco ecc. Come è stato già detto in precedenza, quest’ormone incide anche sul comportamento sessuale degli individui e sul controllo delle relazioni sociali, alcuni studi hanno fatto emergere che determinati comportamenti aggressivi possono essere attribuiti in parte a un calo della serotonina. E’importante sapere che alcune sostanze stupefacenti, ad esempio l’ectasy, stimolano il rilascio di questa essenza e proprio per questo motivo, chi le assume prova sensazioni di euforia e di sicurezza personale accentuate.
Questa materia può diminuire il senso del dolore e abbassare la temperatura corporea, si trova anche all’interno delle piastrine, dove ha il compito di vasocostrittrice e svolge un’attività trombogena, vale a dire cerca di evitare la formazione di trombi in seguito a un trauma. La serotonina regolarizza le funzioni intestinali degli individui, nel caso in cui sia presente in quantità maggiore rispetto al normale può provocare disturbi intestinali come la diarrea, se invece presente in quantità minori rispetto la norma può causare problemi di stitichezza.
Come combattere la fame nervosa
Esistono però dei metodi efficaci per sconfiggere la fame dovuta al nervoso. Alcuni alimenti, infatti, possiedono un potente effetto calmante nei confronti di questo stimolo del tutto psicologico. Merito del triptofano, che è in grado di attivare i neurotrasmettitori, rilasciando una sensazione di piacere e benessere.
Alimenti che contengono triptofano sono: le banane,il latte, le uova, i formaggi freschi poco salati, i cereali integrali, la carne bianca, i legumi secchi e il pesce. Per favorire il rilassamento, può essere utile anche ricorrere ad alimenti ricchi di bromo, come la lattuga, e di magnesio, come le zuppe di legumi, germe di grano, noci e mandorle.
Per controllare e combattere la fame nervosa o gli attacchi di fame, esistono anche alcuni rimedi naturali; è comunque necessario prendere coscienza del problema, migliorare lo stile di vita e sforzarsi di seguire un regime alimentare.
I prodotti erboristici utili sono: il citrus aurantium e la rodiola rosea, che riescono a controllare la fame nervosa
Come evitare gli attacchi di fame
Alcuni medici considerano la fame nervosa un vero e proprio disturbo alimentare che è legato alla sfera emotiva e si manifesta soprattutto durante periodi di stress e ansia. Le persone che soffrono di questo disturbo avvertono il desiderio di mangiare qualcosa, che non deve essere necessariamente un dolce, in modo rapido e senza gustare in realtà il gusto dell’alimento. Aver magiato provoca un successivo senso di rilassamento ma che è poi accompagnato da un senso di colpa. Di seguito sono illustrati dei suggerimenti che possono essere seguiti per evitare gli attacchi di fame nervosa.
- Fare cinque pasti il giorno, non dimenticando mai lo spuntino a metà mattinata e quello pomeridiano. Il ruolo degli snack è fondamentale per evitare di arrivare troppo affamati al pasto successivo e rischiare così di ingurgitare velocemente il cibo, senza avvertire mai il senso di sazietà. Possono essere considerati ottimi spuntini la frutta fresca, lo yogurt magro, le barrette ai cereali ecc.
- Tenere un diario del cibo, sul quale dovranno essere trascritti gli attacchi di fame, comprensivi di data e orario, il cibo assunto e lo stato d’animo provato. Lo scopo del diario è quello di registrare in quali situazioni particolari si avverte il senso della fame e cercare di evitarle o combatterle in maniera differente.
- Mangiare i cibi che hanno un alto potere saziante, come l’arancia, l’ananas, il mandarino, il kiwi, il pompelmo, la papaia, la carota, la cicoria, la zucca, la lattuga, gli spinaci, la sardina, il salmone, lo sgombro, la trota, il pollo, il tacchino, la ricotta, i fiocchi di latte, lo yogurt ecc.
- Mangiare i semi, ad esempio di girasole e zucca, che hanno un alto potere saziante.
- Utilizzare le spezie nella preparazione delle pietanze, che servono ad insaporire maggiormente i cibi e aiutano a rimanere sazi più a lungo. Sono ottime la paprica, il peperoncino, lo zenzero, la cannella, il pepe, l’origano, il prezzemolo ecc.
- Evitare i cibi che possono scatenare gli attacchi di fame, come i dolci, le bibite e gli alcolici, gli insaccati, la maionese, la carne rossa più di una volta la settimana, le patatine, i salatini, gli alimenti che contengono additivi come edulcoranti di sintesi e il glutammato.
- Consumare integratori naturali anti-fame come la robiola, l’alga spirulina ecc.