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- Raccolta nei quartieri
- Smaltimento immondizia ingombranti: come funziona
- Centri di raccolta Roma: il funzionamento (anche per i rifiuti speciali, chimici e edili)
- Non ci sono proposte alternative per la discarica. Le ultime dichiarazione sono piuttosto fumose
- La discarica del Lazio, presto come la Campania se non si fa qualcosa per gli scarti ospedalieri e per quelli organici
- Emergenza: piatto ricco mi ci ficco!
- Perché esiste l’emergenza immondizia?
- La Ta.Ri: Tassa
- Guida per una corretta raccolta differenziata
- Come effettuarla
- Orari dell'Isola Ecologica a Roma
- Segue la lista di alcuni dei centri di raccolta rifiuti situati a Roma, divisi per municipio:
Lo smaltimento dei rifiuti a Roma viene gestito principalmente dall’smaltimento dei rifiuti a Roma che si occupa anche della raccolta di rifiuti ingombranti, quali elettrodomestici, mobili e oggetti elettronici, e di materiale pericoloso presso centri di raccolta adibiti a tale scopo.
Il rispetto della natura e di noi stessi passa anche attraverso un idoneo smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata. Per ridurre i rischi provocati dall’inquinamento, quali buco nell’ozono o aria poco salubre e respirabile, è bene dunque sapere e operare un corretto smaltimento dei rifiuti a Roma e in tutto il pianeta.
Raccolta nei quartieri
Oltre alla presenza dei centri di raccolta veri e propri, la società Ama organizza la raccolta di materiale ingombrante, elettrico ed elettronico, e destinata alle utenze private in 186 piazze della Capitale. Lo smaltimento dei rifiuti a Roma prevede la presenza di veicoli adibiti alla raccolta per un’ora e mezza nelle zone adibite a tale scopo. La frequenza di raccolta nei quartieri è di due o quattro volte al mese; non si accetta materiale smontato, quello contenente amianto o eternet e i rifiuti con muffe, parassiti, umidi o bagnati.
Raccolte domenicali
Un’altra iniziativa gestita dall'azienda leader dello smaltimento, Ama, in collaborazioni con il TGR Lazio, è poi quella "Il tuo quartiere non è una discarica”, nata per invogliare la cittadinanza romana allo smaltimento dell'immondizia ingombrante, materiali elettrici ed elettronici anche attraverso raccolte domenicali in diverse zone della città.
Raccolte a domicilio (anche per quelli alimentari e sanitari)
L’ultima iniziativa proposta dall’Ama in merito allo smaltimento dei rifiuti a Roma è quella “Ricicla casa e Lavoro”, ovvero la raccolta a domicilio di materiale di vario genere. I prezzi del servizio di smaltimento a domicilio variano a seconda del luogo in cui vengono raccolti e alla grandezza di quello che andrà smaltito. A tal proposito è bene valutare la convenienza e le caratteristiche del servizio proposto da ditte e aziende di smaltimento di Roma, private.
I rifiuti che provengono da abitazioni private, magazzini, laboratori, uffici, negozi, imprese artigiane, associazioni, enti pubblici ecc. possono essere smaltiti attraverso questo tipo di servizio.
I materiali raccolti saranno poi diretti ad impianti per lo smaltimento e il riciclo; al cliente verrà infine consegnata una copia del i Identificazione Rifiuto – FIR, con tutte le indicazioni legate allo smaltimento stesso.
Smaltimento immondizia ingombranti: come funziona
Recentemente l’inquinamento delle città sta aumentando a vista d’occhio, con esso aumentano i problemi legati al buco dell’ozono e all’aria che si respira, sempre meno salubre. Per evitare di aumentare i rischi dell’inquinamento e ridurre così anche i danni sulla natura, è necessario compiere dei piccoli gesti quotidiani come quello della raccolta differenziata.
Quelli più difficili da smaltire sono sicuramente quelli ingombranti, quali elettrodomestici, mobili e quelli contenenti sostanze difficilmente degradabili e pericolose. A Roma, l’Ama S.p.a. gestisce i centri di raccolta, nati proprio per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti.
Lo smaltimento dei rifiuti ingombranti, gestito dall’Ama presso i centri di raccolta, è indirizzato dunque ai materiali che non vanno inseriti nei cassonetti canonici dell’indifferenziata. Essi vanno infatti riposti separatamente, in modo tale da effettuare il recupero degli stessi. E' dedicato ai seguenti materiali:
- porte
- armadi
- cucine
- materassi
- divani
- letti
- mobili
- arredi, ecc.;
Nei centri di raccolta andranno anche depositati i cosiddetti RAEE, ovvero i rifiuti di natura elettrica ed elettronica quali: televisori, computer, stampanti, lampade, neon, condizionatori, telefonini ecc.
Lo smaltimento dei rifiuti a Roma riguardo agli ingombranti gestito dall’Ama passa non solo attraverso i centri di raccolta, con consegna gratuita, ma anche mediante raccolte gratuite in ben 186 punti nevralgici tra piazze e Municipi della città. È possibile controllare i punti raccolta per lo smaltimento di immondizia ingombrante più vicini alla vostra abitazione, visitando il sito dell’Ama.
Centri di raccolta Roma: il funzionamento (anche per i rifiuti speciali, chimici e edili)
Il problema dell'immondizia, della sua collocazione e smaltimento è ormai diventato una piaga nel nostro Paese. Sono sempre minori i luoghi dove depositare l’immondizia, mentre la stessa aumenta a dismisura. L’Italia sta comunque tentando di risolvere la questione, tenendo anche conto dell’impatto negativo che possono avere sull’ambiente se non vengono adeguatamente smaltiti, con opere di raccolta differenziata e con l’ausilio delle isole ecologiche (aree recintate, chiamate anche eco-piazzole, utili alla raccolta differenziata).
L’Ama gestisce i centri di raccolta per i rifiuti ingombranti, aree gratuite dove è possibile raccogliere l’immondizia e smaltire la stessa; sono dunque dei luoghi nei quali i privati possono portare i rifiuti ingombranti e l’Ama provvederà poi allo smaltimento e all’eventuale recupero degli stessi.
Tali centri sono dislocati su tutto il territorio romano e della Provincia e ognuno può accogliere solo particolari tipologie di materiale. Ecco perché è bene conoscere prima l’indirizzo giusto dove consegnare un determinato tipo di spazzatura.
I centri di raccolta nella capitale dell’Ama non prevedono inoltre costi aggiuntivi; la consegna dei rifiuti è infatti a titolo gratuito. I centri di raccolta lo per smaltimento dei rifiuti a Roma possono accogliere le seguenti tipologie: spazzatura ingombrante, come armadi, cucine, Materassi, divani, letti, mobili, arredi eternit, ecc.; rifiuti particolari quali pile, batterie auto, oli vegetali, contenitori per vernici, calcinacci, ferro, potature e altri materiali; elettrodomestici e altri impianti elettronici quali computer, stampanti, televisori ecc.
Rifiuti che contengono al loro interno materiali d’amianto o di genere simile, che vanno posti in luoghi idonei e separati dal resto, non vengono accettati. I responsabili dei Centri di raccolta a Roma dell’Ama rilasciano infine un attestato utile ad ottenere gli eco-incentivi fiscali statali.
Non ci sono proposte alternative per la discarica. Le ultime dichiarazione sono piuttosto fumose
Individuare siti per creare una nuova discarica sembra essere diventata la querelle tra Regione e Ministero dell’Ambiente. Il tavolo di discussione previsto lo scorso 22 Marzo è slittato ancora una volta ad altra data da definire e, come si usa fare in questi casi, la mossa dell’attribuire ad altri la colpa per la mancata soluzione di un problema di interesse pubblico complica le cose e fa sì che i rifiuti nel Lazio non trovino pace.
Il problema è dunque dove metterli, non come valorizzarli. Le proposte che la Regione ha fatto al governo, presentando i loro incartamenti, sono come al solito di occupare un’ulteriore luogo nelle vicinanze della città di Roma, per intossicare altri abitanti in attesa che la situazione degeneri nuovamente magari tra una ventina d’anni.
E così giù con le polemiche per l’individuazione della discarica.
L’altra proposta per la nuova discarica del Lazio è Corcolle vicino Villa Adriana, nei pressi di Tivoli, il problema è che lì il territorio è di alto interesse archeologico e la presenza di una discarica non sarebbe del tutto appropriata. Ancora, un’ulteriore soluzione sarebbe di ampliare la stessa discarica di Malagrotta con la zona di Monti dell’Ortaccio, di proprietà dello stesso Manlio Cerroni, che fa però rabbrividire i cittadini della zona che speravano di liberarsi dell’infausta presenza dei rifiuti.
Il disagio che crea questa situazione di trovare un luogo dove i rifiuti del Lazio possano essere parcheggiati pone un ulteriore dubbio rispetto al fatto che in Italia si manifesta ancora un’inguaribile ignoranza rispetto allo smaltimento del pattume. Nonostante le percentuali della raccolta differenziata per la sola città di Roma siano salite dal 17% al 25% siamo ancora a cifre da minimi storici. Non si dovrebbe perder tempo a battibeccare su chi deve occuparsene, la soluzione dovrebbe essere attuabile in accordo e soprattutto in favore della qualità di vita per chi abita nel territorio laziale.
La governatrice Renata Polverini dichiara che il disagio è voluto dal Ministero che non agisce in prima persona per risolvere il disservizio in cui sta per scivolare la raccolta nel Lazio, d’altro canto l’attuale ministro dell’Ambiente, Corrado Clini afferma che i rifiuti e la nuova discarica nel Lazio restano un problema dovuto alla scarsa documentazione presentata dagli organi di riferimento. E così, mentre ci si prepara ad un ulteriore scontro, politicamente corretto sia ben chiaro, chi soffre per tali carenze sono come sempre i cittadini.
La discarica del Lazio, presto come la Campania se non si fa qualcosa per gli scarti ospedalieri e per quelli organici
Cercare per una volta una soluzione alternativa ai rifiuti, messi in discariche dalle quali non si ricava un bel niente, resta una sorta di miraggio. E, mentre si ignora la possibilità di produrre qualcosa dai rifiuti come avviene in altri paesi dell’Europa, la mente corre ad un’altra regione che lotta da sempre con questo disagio: la Campania. Come se fosse lontana mille miglia, la situazione dei rifiuti e della discarica nel Lazio sembra divenire molto simile, giorno dopo giorno, alla condizione nella quale sono piombati i napoletani.
E’ piuttosto imbarazzante per l’Italia che, fermata dalla crisi dal punto di vista industriale, agli occhi del mondo sembra non far altro che produrre immondizia ingestibile.
Emergenza: piatto ricco mi ci ficco!
Tra i mille problemi, l'emergenza rifiuti a Roma è un must che non passa mai di moda. Negli anni tutti l'hanno promesso: "L'emergenza rifiuti sarà risolta". E negli anni i romani c’hanno riso (e pianto) sopra.
C'era una volta Malagrotta
Malagrotta è stata per anni la discarica di Roma. Già satura, è mantenuta aperta per parecchio tempo, grazie al solito giochetto di rinvii vari, finché compare sulle scene il supersindaco Ignazio Marino. Il 1 ottobre 2013, infatti, Malagrotta viene definitivamente chiusa, interrompendo così un monopolio privato durato anni. Il sindaco fa festa, l'ecologia ha vinto, è finita l'era Cerroni.
Rimane solo un problemino da risolvere: i rifiuti, adesso, dove li portiamo?
Vengono proposti nuovi siti ma, giustamente, nessuno vuole una discarica sotto casa. Così, tra proposte e successive proteste dei residenti, il problema sembra senza soluzione.
Intanto, i romani continuano a vivere, mangiare, comprare, bere: in sostanza, a produrre immondizia. I cassonetti si riempiono, i sacchi si rompono, l'immondizia si sparpaglia, la capitale si sporca.
E di nuovo, nonostante Malagrotta sia ormai chiusa, si grida al solito allarme: emergenza immondizia!
Il sindaco però continua a promettere una città pulita, accompagnato da Estella Marino, Assessore all'Ambiente e ai Rifiuti. Puliremo la capitale, sistemeremo Roma, faremo rinascere Roma...che dire, sarà il cognome! Mettici poi l'arrivo del Giubileo straordinario di Papa Francesco ed ecco che si ottiene un continuo tentativo di far sembrare la città pronta ad accogliere milioni di pellegrini.
Per fortuna ci sono associazioni di cittadini, come Retake, che Roma la stanno pulendo davvero.
La banda di Carminati
Pochi mesi fa, i romani scoprono l’esistenza di una dimensione parallela: il cosiddetto Mondo di Mezzo. No, non quello dell’occhio di Sauron, ma un pianeta abitato da personaggi ugualmente bizzarri: politici, ex Nar, cooperative sociali, compari della Banda della Magliana, esponenti delle Forze Armate, addirittura (pare) l'ex sindaco Gianni Alemanno. Insomma, una bella comitiva di amici che gestisce Roma, mettendo le mani su tutto: centri di accoglienza per immigrati, gestione dei parchi, campi rom e gestione dei rifiuti.
Mazzetta dopo mazzetta, favore dopo favore, sono riusciti in un’impresa divina: creare un mondo parallelo. Cosa diceva quella famosa telefonata? Ah, sì: “E’ la teoria del mondo di mezzo, compa’. Ci stanno, come se dice, i vivi sopra e i morti sotto. E noi stiamo nel mezzo”.
Perché esiste l’emergenza immondizia?
Quando vediamo le strade sporche, i secchioni pieni da giorni, i cestini che straripano, la domanda sorge spontanea: cos’è che non funziona? Siamo noi ad essere incivili? Sicuramente un po’ di colpa ce l’abbiamo; spesso fare “due metri in più” e raggiungere il cesto più vicino sembra un’impresa titanica. E’ anche vero che in alcune zone (penso ai parchi magari) l’impresa è trovare un secchio. Non invidio i lavoratori dell'AMA: guidare i mezzi per la raccolta tra buche, macchine parcheggiate in quarta fila, vicoletti e secchioni che sfidano le leggi della fisica deve essere una bella prova di autocontrollo e sangue freddo.
Insomma, siamo noi, ma non solo. C’è anche qualcosa che non va nel nostro sistema di gestione dei rifiuti. Cerchiamo di capire come funziona la “catena di montaggio” e qual è l’anello debole.
L’AMA: facciamoci due conti
L’AMA è l’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti a Roma. In totale, sul territorio romano, sono posizionati 45.000 cassonetti per i materiali non riciclabili (quelli verdi, per intenderci) e 33.000 per vetro, plastica e carta. Stando a quello che dicono le statistiche, al 31 dicembre 2013 Roma era abitata da 2.863.322 persone. Io, personalmente, non ci credo (mi sembrano pochi), ma questa è un’altra storia.
Comunque, prendendo per buono questo dato, vuol dire che ogni cassonetto deve essere usato da 36 persone. Così, tanto per farsi un’idea.
I cassonetti verdi vengono svuotati (di norma) una volta al giorno, gli altri una a settimana. Nel 2014 sono state raccolte 648.000 tonnellate di rifiuti, dei quali il 43% composto da materiali differenziati. Per essere chiari, questi dati li trovate sul sito dell’AMA (www.amaroma.it), non li ho inventati.
Sullo stesso sito è pubblicato il bilancio 2013: un utile di esercizio di € 741.000, la riduzione di € 40.000.000 del debito verso il sistema bancario e di € 4.000.000 per il debito commerciale.
La Ta.Ri: Tassa
Tutto questo, verrebbe da dire, anche grazie alla tassazione. La Ta.Ri deve essere pagata da chiunque occupi o conduca locali (qualunque uso se ne faccia) presenti sul territorio di Roma.
Sono stati pensati due metodi di calcolo: abitazioni private e uffici:
- Famiglie: vanno considerati i m² dell’abitazione e il numero delle persone che ci vivono
- Attività commerciali o uffici: si prendono in considerazione i m² del locale e la categoria dell’attività che vi si svolge
Per entrambi, la tassa è su base annuale e va pagata ogni semestre; è composta da una quota fissa e da una variabile in base alla quantità di rifiuti prodotti.
Per andare sul pratico, una famiglia di tre persone in un appartamento di 70 m² pagherà € 292,57 all’anno. Ventiquattro euro al mese. Compreso nella tariffa c’è il TEFA, cioè il Tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali. Detto in italiano corrente? Boh, non ho capito.
Per quanto riguarda le attività, esse sono divise in categorie: chi paga di meno sono i musei, le biblioteche, le scuole o i luoghi di culto. Conto salato, invece, per ortofrutta, pizzerie a taglio, rosticcerie, negozi di fiori e Pescherie.
Le raccolte gratuite e i centri di raccolta
Se avete dei rifiuti ingombranti dentro casa, non buttateli vicino ai cassonetti. Chiamate l’AMA e loro provvederanno a ritirarli a domicilio. Il ritiro è gratuito se effettuato al piano stradale e se i rifiuti che consegnate occupano meno di 2 m³ (per intenderci, qualcosa che occupi meno spazio di un armadio a tre ante smontato). Si possono richiedere al massimo 12 ritiri gratuiti all’anno e per prenotare il ritiro bisogna comunicare il proprio codice TARI. Tanto per vedere se pagate le tasse.
Se avete parecchie cose da buttare, tanto da occupare tra i 2 e i 4 m³, l’operazione vi costerà € 54,34.
E’ possibile anche richiedere il ritiro gratuito al piano abitazione, ma solo una volta l’anno. Per la prenotazione di questi servizi, chiamate lo 060606 oppure utilizzate il modulo presente sul sito dell’AMA. Ovviamente, neanche a dirlo, se usate il telefono prendetevi un permesso a lavoro, pulite casa, andate a fare la spesa. Quando ho provato a chiamare una simpatica voce mi ha detto che un operatore mi avrebbe risposto non prima di 20 minuti. Ma quanti centralinisti ci lavorano? Due?
Altrimenti, potete direttamente consegnare i rifiuti ingombranti nei centri di raccolta. Sul sito dell’AMA, nella sezione Raccolta differenziata, alla voce Centri di raccolta, potete vedere qual è il centro più vicino a casa vostra: vi saranno forniti orari di apertura, modalità e tutte le indicazioni necessarie.
Guida per una corretta raccolta differenziata
Il programma su cui si basa la raccolta differenziata a Roma, promosso dal Dipartimento alle Politiche Ambientali ed Agricole e gestito dalla società “Azienda Municipale Ambiente AMA Roma S.p.A.”, è probabilmente uno dei più accurati e completi tra quelli predisposti dalle Amministrazioni comunali italiane.
La raccolta si svolge prevalentemente attraverso la modalità dell'assemblaggio in strada, nonostante alcuni quartieri abbiano adottato la modalità porta a porta, ad esempio Massimina e Colli Aniene, o una soluzione mista che combina raccolta differenziata in strada e domiciliare, come accade, ad esempio, a Trastevere per la differenziazione dei rifiuti organici.
Come effettuarla
Vediamo dunque come svolgere correttamente la differenziata nella città di Roma attraverso l’individuazione delle categorie merceologiche di rifiuti associate ai rispettivi bidoni. Carta, cartone, giornali, libri e quaderni vanno conferiti nel cassonetto bianco, prestando attenzione a rimuovere, dove possibile, residui di cibo e di materiali soggetti a decomposizione.
Il cassonetto di colore blu a più bocche è invece destinato a vetro (esclusi specchi e lampadine), plastica (dal 2012 sono inclusi nella categoria piatti e bicchieri di plastica, ma non posate), alluminio ed altri metalli (escluso il ferro arrugginito). Ogni altro materiale non specificato per i suddetti contenitori va conferito nel contenitore dell’indifferenziata, di colore verde.
Altri materiali
Restano esclusi dalla raccolta differenziata, a Roma come nella altre città, materiali tossici quali vernici e colle, batterie al piombo ed apparati elettronici, da conferire nelle apposite isole ecologiche, nonché medicinali, da conferire negli appositi contenitori di cui sono provviste le Farmacie della Capitale, onde evitare che durante il processo di incenerimento, a contatto con gli altri materiali, provochino reazioni chimiche pericolose.
L’olio motore usato può essere consegnato gratuitamente ai rivenditori, mentre le pile scariche vanno gettate nei contenitori gialli che di solito vengono posti nei pressi di scuole o negozi di ferramenta. Indumenti dismessi, borse e scarpe possono essere conferiti negli appositi contenitori disposti da AMA in tutti i quartieri della capitale.
Indipendentemente dallo schema predisposto da AMA, restano tuttora attive diverse modalità di svolgimento della raccolta differenziata nel territorio di Roma, che si attesta, tuttavia, al 25,6% nel 2012, facendo registrare un aumento superiore al 50% rispetto al 2007.
Orari dell'Isola Ecologica a Roma
Con il surriscaldamento globale del Pianeta è sempre più necessario ricorrere ai ripari per salvare lo stesso dai repentini cambiamenti climatici e dall'inquinamento. Uno dei modi migliori per rispettare la natura e l'individuo stesso è quello di dedicarsi alla raccolta differenziata.
A differenza della raccolta indifferenziata classica, la raccolta differenziata consente uno smaltimento dei rifiuti più consono al rispetto dell'ambiente, poiché essa si basa sulla selezione e divisione dei rifiuti urbani, favorendo così un'eliminazione degli stessi nel pieno rispetto dell'ambiente.
In Italia sono molte le regioni che hanno introdotto la raccolta differenziata obbligatoria, molte altre come Roma hanno inoltre creato delle vere e proprie isole ecologiche adibite a tale scopo.
Il fine ultimo delle isole ecologie a Roma, come nel resto d'Italia e del Mondo, è quello di un corretto smaltimento dei rifiuti, che non si verifica così presso una inquinante discarica, e di un rispetto e di una tutela maggiore dell'ambiente.
Le isole ecologiche a Roma, vengono gestite dall'Ama e sono strutture gratuite volte al recupero dei rifiuti ingombranti e indirizzate unicamente ai privati. Il cittadino romano potrà infatti consegnare presso le isole ecologiche dell'Ama soprattutto quei rifiuti speciali ingombranti o pericolosi quali: elettrodomestici di vario genere, porte, armadi, materassi, divani, letti, mobili, computer, televisori, stampanti, telefonini, condizionatori, pile, batterie auto, oli vegetali, contenitori che avevano al loro interno vernici, calcinacci, ferro ecc.
Segue la lista di alcuni dei centri di raccolta rifiuti situati a Roma, divisi per municipio:
II Municipio
Acqua Acetosa - via dei Campi Sportivi, 100
IV Municipio
Vigne Nuove - via Ateneo Salesiano snc
IV Municipio
Bufalotta - via della Bufalotta 592
V Municipio
Ponte Mammolo - via delle Messi d'Oro, 135A nel parcheggio della Metro B
VI Municipio
Villa Gordiani - via Teano, 50
X Municipio
Cinecittà - viale P. Togliatti, 59
XI Municipio
Piramide - via Giovanni da Empoli, 55
XII Municipio
Laurentina - via Laurentina snc