Rappresenta la nuova tendenza culinaria che domina la Città Eterna. Di cosa stiamo parlando? Ma dei ristoranti giapponesi a Roma dalla cucina elegante e raffinata che fonde alla perfezione elementi popolari e di facile utilizzo. É' questo il segreto della cucina Giapponese; un segreto che ha portato ad una graduale colonizzazione di Roma da parte di quest’arte culinaria (a cui i Romani si sono facilmente affezionati).

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Roma, città eterna e crocevia di culture millenarie, non smette mai di sorprendere, nemmeno quando si tratta di cucina internazionale. Negli ultimi anni, i ristoranti giapponesi hanno conquistato un posto d’onore tra le preferenze dei romani e dei turisti, offrendo un’esperienza gastronomica che unisce l’eleganza estetica alla profondità dei sapori orientali. In una città dove la cucina italiana domina la scena, i locali giapponesi sono diventati veri e propri punti di riferimento per chi cerca una proposta culinaria alternativa, autentica e spesso sorprendente.

Roma non offre solo il classico sushi, ma anche un viaggio nei sapori più autentici del Giappone, tra ramen fumanti, donburi ricchi di ingredienti freschi, izakaya con atmosfere accoglienti e piatti tradizionali come il takoyaki o l'okonomiyaki. Non mancano poi proposte innovative che fondono elementi della cucina giapponese con influenze italiane, creando un mix unico e affascinante che rispecchia la vivacità e l’apertura culturale della Capitale.

Che siate amanti della cucina nipponica o semplicemente curiosi di scoprirla, Roma è il luogo perfetto per lasciarsi conquistare dai sapori dell’Estremo Oriente. Da ristoranti raffinati dove l’esperienza gastronomica diventa un’arte, a piccoli angoli nascosti che ripropongono l’autenticità delle izakaya di Tokyo, la città offre un panorama ricco e variegato, capace di soddisfare ogni palato e ogni budget.

In questo articolo vi guideremo alla scoperta dei migliori ristoranti giapponesi della Capitale, analizzando le loro peculiarità, i piatti più iconici e i motivi per cui vale la pena visitarli. Che siate in cerca di un’esperienza gastronomica tradizionale o di un viaggio nel Giappone contemporaneo, Roma saprà offrirvi una proposta che va ben oltre le aspettative.

La cucina Giapponese e i migliori ristoranti nella Capitale

La cucina giapponese è riuscita ad inserirsi nel mercato dei ristoranti romani alla grande, conquistando il cuore di molti grazie ai suoi sapori delicati e alle varie possibilità di menù: dall'all you can eat al no limits e al classico menù ecc. Una città come Roma ovviamente si è adeguata per tale "esigenza" e in ogni quartiere è possibile trovare uno squisito ristorante giapponese a Roma: da nord a sud, da est a ovest, insomma in qualsiasi quartiere vi trovate che sia Tiburtina, Nomentana, Eur, Appia, Tuscolana ecc, sicuramente troverete un ristorante dalla cucina orientale. Di seguito riportiamo una serie di link utili per chi volesse organizzare la propria serata in un ristorante giapponese a Roma.

Taki (da asporto)

Più di 300 invitati tra i quali molti vip e personaggi della Rai e dello spettacolo, erano presenti la sera di Domenica 18 Maggio 2008 all'inaugurazione del nuovo ristorante giapponeseTAKI di Prati (Via Marianna Dionigi, 56). Il fascino dell'Oriente - con i suoi sapori, i suoi aromi, i suoi misteri. Sushi, sashimi e fusion.

Ristoranti Giapponesi a Roma: Nipponico (all you can eat)

Un sito che in pratica ci presenta la cultura Giapponese e le sue tradizioni. Particolarmente utile la pagina dedicata ai ristoranti giapponesi a Roma. Ogni locale ha a disposizione un’accurata descrizione in cui si evidenziano indirizzi e orari di apertura.

Ginza (prezzo fisso)

Il ristorante Cinese Ginza si trova al centro di Roma, in Via Emanuele Filiberto 251. È aperto tutti i giorni sia a pranzo che a cena. Tra le specialità nel menu moltissimi piatti giapponesi. Un ambiente di classe in puro stile orientale.

Stranieriin Italia (a domicilio)

Anche questo è un sito che raccoglie il meglio della cultura straniera nel nostro paese. Naturale dunque che vi sia dedicata una sezione particolarmente ricca ai ristoranti giapponesi a Roma e nel Bel Paese. Qui troverete consigli e ricette, indirizzi e luoghi in cui passare serate in compagnia. Con menù fisso

F.I.S.H. (anche all'aperto)

L’ambiente Hi-Tech di questo ristorante giapponese vi intratterà piacevolmente tra una cucina elegante e raffinata e una cortesia d’altri tempi. Il ristorante si trova a Roma in Via Dei Serpenti. Da gustare il Sushi. Accetta i buoni pasto

Giappone Giappone (autentici piatti della tradizione)

Un sito interamente dedicato alla cultura giapponese. I Web mastere del portale dedicano molto spazio anche alle inventive culinarie dei ristoranti giapponesi in Italia e a Roma. Visita il Forum e avrai dei consigli pratici per organizzare una serata all’insegna del buon mangiare.

I piatti tipici da assaggiare

Un paese con una storia millenaria e una cultura di inestimabile valore non può che offrire una cucina che è molto più di un semplice insieme di piatti: è una vera e propria espressione di tradizione, estetica e spiritualità. Il Giappone, con la sua affascinante fusione tra modernità e tradizione, risulta uno di quei luoghi che conquistano il cuore e il palato, lasciando un desiderio costante di ritornarci. In ogni angolo del Paese, dalla vivace Tokyo ai tranquilli villaggi rurali, si percepisce l’importanza della cucina come pilastro della cultura e della vita quotidiana.

I ristoranti giapponesi, che hanno conquistato fama internazionale, si distinguono per un’attenzione meticolosa ai dettagli, che va ben oltre la preparazione del cibo. Eleganza, precisione e pulizia sono elementi fondamentali che riflettono una filosofia di vita basata sull’armonia e il rispetto. Ogni piatto, per quanto semplice possa sembrare, è il risultato di una tradizione che affonda le sue radici in secoli di storia, evolvendosi senza mai perdere di vista l'essenza originale.

La cucina giapponese ruota attorno a pochi ingredienti di base, combinati con maestria per esaltarne il sapore naturale. Uno di questi ingredienti fondamentali è il riso, elemento cardine della dieta nipponica. Preparato principalmente al vapore, il riso giapponese si caratterizza per la sua consistenza leggermente collosa, una peculiarità che non è solo un vezzo culinario, ma una scelta pratica: questa consistenza permette di afferrarlo facilmente con i bastoncini, rendendo ogni boccone un’esperienza armoniosa e priva di sforzi. Il riso non è solo un accompagnamento, ma il cuore di molti piatti iconici come il sushi, l’onigiri e il donburi.

Anche il ritmo dei pasti riflette la profonda connessione tra la cucina e la cultura giapponese. Al mattino, contrariamente alle abitudini occidentali, è consuetudine iniziare la giornata con cibi salati, simbolo di una colazione sostanziosa e nutriente. Tra i piatti tipici della colazione giapponese troviamo il tamagoyaki (omelette dolce salata), il pesce grigliato, il miso shiru (zuppa di miso) e le verdure in salamoia, tutti serviti con una ciotola di riso caldo. Questa scelta non è casuale, ma rispecchia il principio del washoku, ossia l’armonia dei sapori, dei colori e delle tecniche di cottura, che mira a creare un equilibrio tra gusto, estetica e benefici nutrizionali.

La cucina giapponese si evolve anche in base alle stagioni, un aspetto che sottolinea l’intimo legame con la natura. Ogni periodo dell’anno porta con sé nuovi ingredienti freschi che influenzano le ricette e i menu dei ristoranti. In primavera, ad esempio, i piatti si arricchiscono con i sapori delicati dei germogli di bambù e dei sakura mochi (dolci di riso con foglie di ciliegio), mentre in autunno dominano i sapori ricchi e terrosi delle castagne, dei funghi matsutake e della zucca kabocha. Questo rispetto per la stagionalità non è solo un omaggio alla natura, ma anche un modo per garantire la massima qualità e freschezza in ogni piatto.

Un altro elemento distintivo della cucina giapponese è la cura con cui viene presentato ogni piatto. Ogni portata è pensata per essere un’opera d’arte, con una disposizione degli ingredienti che richiama l’equilibrio estetico delle tradizioni artistiche giapponesi, come l’ikebana o la cerimonia del tè. I colori, le forme e persino i piatti su cui vengono serviti i cibi sono scelti con attenzione per creare un’esperienza visiva oltre che gustativa.

La tradizione culinaria giapponese, però, non si limita al passato. Negli ultimi anni, si è assistito a una straordinaria evoluzione della cucina, che ha saputo integrare influenze internazionali senza mai perdere la sua identità. Questa capacità di innovare, pur mantenendo saldo il legame con le radici culturali, è ciò che rende la cucina giapponese così unica e affascinante.

In sintesi, la cucina giapponese è un viaggio nei sapori, nella cultura e nella storia di un Paese che non smette mai di incantare.

Pasti tipici in Giappone

Ristoranti Giapponesi a Roma

Le ricette tipiche giapponesi rappresentano un vero e proprio viaggio nella cultura del Sol Levante, dove ogni piatto racconta una storia fatta di tradizione, estetica e sapori unici. Tra queste prelibatezze, un posto d’onore è riservato al bento, un pasto da asporto tanto semplice quanto versatile, che incarna l’attenzione giapponese per l’equilibrio nutrizionale e la presentazione.

Il fascino del bento: tra tradizione e creatività

Il bento si compone tradizionalmente di riso bianco, accompagnato da pesce o carne e da una varietà di verdure in salamoia o cotte. Sebbene sia possibile acquistare bento già pronti praticamente ovunque in Giappone — dai supermercati alle stazioni ferroviarie, passando per i convenience store — la tradizione del bento fatto in casa è ancora molto viva, soprattutto nelle famiglie. Preparare un bento per i propri cari non è solo un gesto pratico, ma anche un’espressione d’affetto, spesso curata nei minimi dettagli.

Una delle caratteristiche che rende il bento così speciale è la possibilità di personalizzarlo, non solo in termini di ingredienti, ma anche nella disposizione. I più creativi si dilettano nel realizzare i kyaraben, bentō decorati in modo artistico, dove il cibo viene disposto per assumere le forme di personaggi di cartoni animati, animali o scene fantasiose. Questa pratica, particolarmente apprezzata dai bambini, riflette il connubio tra cibo e arte che è intrinseco alla cucina giapponese.

Il bento non è solo un pasto, ma una filosofia di vita che celebra la varietà e l’armonia, con ogni ingrediente che trova il suo spazio, non solo nella scatola, ma anche nell’equilibrio generale del pasto. Una lezione di semplicità e bellezza che va oltre il semplice nutrimento.

Chawan Mushi: la delicatezza della cucina giapponese al cucchiaio

Accanto al bento, un’altra ricetta che merita di essere approfondita è il Chawan Mushi, un piatto che rappresenta al meglio la delicatezza e la raffinatezza della cucina giapponese. Il termine “Chawan Mushi” può essere tradotto come “vapore nella tazza”, un nome che racchiude l’essenza stessa di questa specialità.

Si tratta di una crema salata a base di uova e brodo dashi, il brodo fondamentale della cucina giapponese, realizzato con alga kombu e fiocchi di bonito essiccati. Questo composto viene aromatizzato con ingredienti semplici ma profondi nei sapori, come salsa di soia e mirin. La crema viene arricchita con guarnizioni come verdure, funghi shiitake, gamberi o pezzetti di pollo, e a volte decorata con foglie di spinaci o kamaboko, una sorta di polpetta di pesce.

Il Chawan Mushi si prepara all’interno di apposite tazzine dotate di coperchio, pensate per mantenere il calore e favorire una cottura uniforme. La crema viene cotta a bagnomaria, un metodo che garantisce una consistenza setosa e liscia, quasi simile a quella di un budino, ma con un gusto salato e sapido. Una volta pronto, il Chawan Mushi viene servito molto caldo e consumato con un cucchiaino, in un rituale che unisce la semplicità degli ingredienti alla complessità della loro preparazione.

Due piatti, una sola filosofia

Sia il bento che il Chawan Mushi incarnano la filosofia giapponese di valorizzare il cibo non solo per il suo sapore, ma anche per la sua presentazione e il suo significato culturale. Ogni dettaglio, dalla scelta degli ingredienti alla disposizione dei piatti, è pensato per creare un’esperienza che appaga il palato e soddisfa anche l’occhio. Sono piatti che raccontano un mondo fatto di armonia e rispetto per la natura, dove anche il pasto più semplice diventa un’opera d’arte quotidiana.

Proprietà della soia: sveliamone i benefici

Le proprietà delle soia sono numerose, ad esempio le proteine vegetali in essa contenure, infatti, prevengono le malattie cardiovascolari (infarto). La soia è ottima anche nei casi di osteoporosi e menopausa (50 g di soia al giorno attenuano le vampate di calore).

In questo legume, molto utilizzato anche nelle ricette del Giappone, è inoltre presente un principio attivo resistente alla cottura e alla digestione in grado di prevenire e combattere le malattie degenerative della mucosa intestinale.

Come consumare la soia

La soia può essere cucinata e preparata in diversi modi, ad esempio aggiungendovi erbe fresche e polpa di pomodoro. In alternativa, si può consumare con il tofu, ipocalorico e saziante, da gustare saltato in padella e aggiunto alle insalate. Il latte di soia è consigliato a chi soffre di allergie o/e intolleranze; la salsa (nelle varianti tamari e shoyu), ricca di sali minerali, enzimi e vitamine e valido sostituto del sale.

I fagioli, possono essere mangiati da soli o insieme ai cereali, freschi o stufati; il miso, preparato a base di fagioli fermentati, sale marino, orzo o riso, da usare al posto del dado da cucina; la margarina, ideale per sostituire il burro.

Se siete curiosi di sperimentare qualche pietanza tipica della cultura giapponese, avete solo l’imbarazzo della scelta visti i numerosi ristoranti aperti negli ultimi anni in tutte le città. L’oriente e il sushi in particolare hanno conquistato gli italiani! Ma per mettere alla prova le vostre capacità in cucina e cimentarvi con tecniche e ingredienti nuovi, vi proponiamo un paio di ricette tipiche di facile esecuzione ma di sicuro successo.

Tempura: il fritto tipico del Giappone

Una volta assaggiata ve ne innamorerete all’istante. Si tratta di un tipo di frittura leggera, croccante e anche piuttosto facile da preparare che potete utilizzare sia per le verdure che per i crostacei. Occorrono solo due ingredienti: acqua ghiacciata e frizzante e farina di riso (oppure 00). La pastella si prepara unendo all’acqua fredda la farina tutta in una volta, lavorandola velocemente e per pochissimi secondi (così da lasciare l’impasto con i tipici grumi). Una volta pronta va fatta riposare in frigo. Tagliare a bastoncini la verdura che preferite (carciofi, patate, zucchine, melanzane, zucca) cercando di mantenere la stessa grandezza (oppure lavare i gamberi), passarli nella pastella e procedere con la frittura in olio caldo di girasole.

Shirataki con gamberi e verdure: un primo piatto super light

Gli shirataki rappresentano un’eccellenza nella cucina giapponese, un alimento versatile che unisce tradizione, gusto e benessere. Conosciuti per la loro somiglianza visiva ai nostri spaghetti, gli shirataki si distinguono per la loro composizione unica: sono realizzati dalla radice di konjak, una pianta asiatica che cresce principalmente in Giappone e Cina. Questo ingrediente, ricco di fibre solubili e poverissimo di calorie, ha reso gli shirataki un punto di riferimento per chi cerca un’alimentazione equilibrata senza rinunciare al piacere della buona cucina.

Shirataki: un alimento sano e innovativo

Il segreto degli shirataki risiede nella loro straordinaria leggerezza. Composti prevalentemente da acqua e glucomannano, una fibra vegetale altamente idratante, sono naturalmente privi di glutine e quasi completamente privi di carboidrati, rendendoli un’opzione ideale per diete low-carb, senza glutine o ipocaloriche. Questo li ha resi molto popolari anche al di fuori del Giappone, conquistando appassionati di cucina in tutto il mondo per la loro capacità di adattarsi a una vasta gamma di ricette.

Dal punto di vista nutrizionale, gli shirataki sono un alimento sorprendente: non solo hanno un bassissimo apporto calorico, ma favoriscono anche il senso di sazietà grazie alla presenza del glucomannano, che si espande nello stomaco a contatto con l’acqua. Inoltre, il loro sapore neutro li rende un ingrediente estremamente versatile, perfetto per assorbire i condimenti e gli aromi con cui vengono preparati.

Dove acquistare e come prepararli

Oggi gli shirataki sono facilmente reperibili nei supermercati, solitamente nel reparto dedicato ai prodotti orientali. Sono disponibili sia nella versione fresca, conservata in una confezione con liquido, sia in quella essiccata, che richiede una fase di reidratazione. Una volta acquistati, la preparazione è rapida e semplice, ideale per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare a un pasto gustoso e sano.

Per realizzare un piatto di shirataki con gamberi e verdure si consiglia di utilizzare una padella wok, strumento perfetto per esaltare i sapori e mantenere una cottura uniforme. La ricetta proposta è un perfetto equilibrio tra la delicatezza degli shirataki, la croccantezza delle verdure e la ricchezza dei gamberi.

La ricetta passo dopo passo

  1. Preparazione degli ingredienti:

    • Verdure: Tagliate a bastoncini sottili una zucchina e una carota. Per un tocco più esotico, potete aggiungere anche peperoni rossi, funghi shiitake o cipollotto.
    • Gamberi: Pulite accuratamente i gamberi, eliminando il carapace e il filo intestinale. Se preferite, potete optare per gamberi già sgusciati per velocizzare la preparazione.
    • Shirataki: Sciacquate gli shirataki sotto acqua corrente fredda per rimuovere l’odore naturale del konjak e lessateli per 1-2 minuti in acqua bollente.
  2. Cottura delle verdure:
    Scaldate un filo d’olio di semi (come quello di sesamo o girasole) nella wok. Aggiungete le verdure e rosolatele per qualche minuto a fuoco vivo, mescolandole frequentemente per preservarne la croccantezza.

  3. Aggiunta dei germogli e dei gamberi:
    Unite una manciata di germogli di soia e mescolate. Aggiungete i gamberi e lasciateli cuocere fino a quando non assumono un colore rosa acceso, segno che sono pronti.

  4. Insaporire con la salsa di soia:
    Versate un paio di cucchiai di salsa di soia nella wok per insaporire il tutto. Se amate i sapori intensi, potete aggiungere anche una spruzzata di olio di sesamo tostato o una grattugiata di zenzero fresco.

  5. Unire gli shirataki:
    Scolate gli shirataki e uniteli al condimento nella wok. Saltate il tutto per 2-3 minuti, mescolando bene affinché gli shirataki assorbano i sapori del condimento. Se desiderate un tocco di piccantezza, potete aggiungere un pizzico di peperoncino o qualche goccia di olio al peperoncino.

  6. Guarnizione e servizio:
    Trasferite gli shirataki in un piatto e completate con una spolverata di semi di sesamo tostati o cipollotto fresco tagliato a rondelle. Serviteli caldi per apprezzare al meglio la combinazione di sapori e consistenze.

Se ti piacciono i ristoranti particolari allora dai un'occhiata anche al nostro articolo sui Ristoranti messicani a Roma.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog Redazione di ElaMedia.